Sono stati mesi difficilissimi. Nulla di simile avevano mai visto, finora, i moltissimi tra noi che non hanno conosciuto l’orrore e la catastrofe della guerra.
Limitazioni agli spostamenti e ai contatti tra le persone; aziende e attività commerciali chiuse; strade deserte; collegamenti di linea ridotti o tagliati; milioni di lavoratori ritrovatisi improvvisamente loro malgrado sotto l’ombrello protettivo del welfare se non senza più lavoro.
In questi mesi difficilissimi ognuno di noi ha imparato il significato più vero e profondo di parole fin qui forse abusate o malconsiderate: “futuro”, “cura”, “responsabilità…”
Sono successe cose impensabili. È successo anche che lo Stretto di Messina (per migliaia di anni porta fisica e soglia magica, luogo del Mito, di meticciato, di incontri e di sogni) sia improvvisamente diventato frontiera.
In questi mesi difficilissimi noi abbiamo continuato a navigare, perché è la nostra mission e quello che sappiamo fare meglio.
Abbiamo continuato a navigare responsabilmente, proteggendo sia i nostri passeggeri che i nostri uomini a terra, a bordo, sul ponte, al timone, ai controlli, agli ormeggi…
Da qualche giorno ci ritroviamo a vivere dentro una “Fase2” che è forse dimensione scaramantica più che luogo fisico.
Noi ci siamo. Continuiamo ogni giorno a navigare. Tenendo sempre nel nostro orizzonte la Sicilia, il Mediterraneo, le isole e i porti, le persone e tutto ciò che portano con sé.
Noi ci siamo grazie a tutti coloro che mai in questi mesi difficilissimi hanno mostrato paura o incertezza o scoramento.
Grazie di cuore, dunque, a tutti coloro che ogni giorno lavorano con noi a terra, a bordo, sul ponte, al timone, ai controlli, agli ormeggi…
È grazie a voi che non abbiamo smesso né mai smetteremo di viaggiare.