Sono stati cinque i progetti finanziati dalla Onlus Giuseppe Franza-Elio Matacena per l’annualità 2016/17.
I cinquecentomila euro della dotazione sono stati assegnati dal Consiglio di Amministrazione su segnalazione del comitato tecnico- scientifico composto, dal prof. emerito di diritto del lavoro Mario Rusciano, dal prefetto Santi Giuffrè, dal prof. Emerito di diritto amministrativo Nazareno Saitta, dall’ex Rettore dell'Università di Messina Pietro Navarra, dall’ex rettore dell'Università di Reggio Calabria Pasquale Catanoso, dopo un attento lavoro di valutazione delle 58 proposte pervenute sul tema del “lavoro come veicolo primario di promozione della dignità dell'uomo”.
Un tema sensibile nel nostro contesto, scelto l’anno scorso dal prof. Francesco Vermiglio, presidente della Onlus e da Gabriella Ferrari Bravo e Helga Franza, componenti del Cda.
I cinque progetti premiati sono stati presentati da cinque realtà impegnate nel sociale nei territori siciliano e calabrese nei quali, il Gruppo Caronte & Tourist fondatore della Onlus, affonda le proprie radici da oltre cinquant’anni.
Ecco nel dettaglio i cinque progetti finanziati:
Grazie al contributo della Onlus Giuseppe Franza-Elio Matacena l’associazione “Nati per la vita” ha realizzato in collaborazione con l’Università di Messina-Facoltà di Psicologia, il centro diurno “Carmelo Arigò” per lo sviluppo del progetto di vita di bimbi e ragazzi autistici. Nella struttura sono stati accolti pazienti che sono assistiti attraverso un percorso propedeutico alle cure previste nella fase di prima diagnosi.
È la prima struttura specializzata nel settore presente nel territorio messinese che ha lo scopo di migliorare il livello sociale e l’integrazione dei soggetti affetti dal disturbo.
“Un mare di occasioni” è il progetto finanziato alla cooperativa sociale S. Maria della Strada che opera in collaborazione con la Caritas diocesana e la Legacoop Messina per il reinserimento lavorativo di persone in grave stato di disagio. I destinatari sono uomini e donne sia italiani che stranieri. provenienti dal circuito penale, soggetti con problematiche psichiche e fragilità sociali, donne sole e ragazze madri, senza fissa dimora e in situazioni di povertà estreme.
L’obiettivo è la valorizzazione delle capacità personali attraverso l’avvio di concrete opportunità lavorative grazie all’utilizzo di alcune potenziali risorse interne alla cooperativa nell’ambito turistico- ricettivo e agro-zootecnico.
“Villa Santa Maria”, una tenuta di 10 ettari ricchi di agrumeti, vitigni e uliveti è stata il cuore della proposta, finanziata dalla Onlus Giuseppe Franza- Elio Matacena, dei padri rogazionisti dell’istituto “Antoniano”.
Utilizzando le potenzialità della struttura sono stati avviati diversi percorsi formativi a favore di giovani segnalati dai servizi sociali o dallo stesso istituto “Antoniano” finalizzati alla successiva produzione e vendita di prodotti biologici.
Inoltre, uno degli edifici presenti all’interno della tenuta è utilizzato per la prima accoglienza di nuclei familiari in gravi difficolta, ai quali è stato garantito un sostegno psicologico e un aiuto concreto per la ricerca di un nuovo lavoro.
Cercare di incentivare l’autonomia e l’empowerment di giovani e adulti di ambo i sessi vittime di processi di marginalizzazione e invalidazione psichiatrica è il progetto “ Vita Loca” dell’Associazione Penelope che ha beneficiato del contributo della Onlus.
Con la collaborazione del “Comitato Iniziativa Psichiatrica” e della cooperativa sociale “Cuore Matto”, è stata avviata la “separazione consensuale” da ambiti familiari e sociali che risultano inadeguati e organizzati a favore di 8 soggetti (4 uomini e 4 donne) corsi di autonomia lavorativa che riducano ricadute e ricoveri.
Attraverso sei tirocini formativi che hanno come sede aziende dell’area turistica e della ristorazione già convenzionate con l’associazione, l’inserimento mirato e sperimentale nell’ambito dei servizi dell’associazione, le attività di supporto a cura dei volontari del “Comitato Iniziativa Psichiatrica”, i destinatari sono stati accompagnati in itinerari di autonomia sociale e lavorativa.
Alle donne ma soprattutto alle mamme in difficoltà è rivolto il progetto “Donne operose e tessuti di speranza”, finanziato all’associazione reggina “Zedakà”.
All’interno della casa di accoglienza “Reghellin” è stato realizzato un laboratorio di maglieria cucito e ricamo per la produzione di articoli per neonati e primissima infanzia, biancheria per la casa e oggettistica.
Sono state assegnate cinque borse lavoro per altrettante donne finalizzate a fornire un aiuto concreto per far fronte alle spese per la sussistenza primaria, superando così le condizioni che mettono a gravissimo rischio lo sviluppo adeguato dei minori.
Collaborano con l’associazione la cooperative sociali “Soleinsieme, che gestisce una sartoria e sociale e un’impresa di pulizia in cui sono impiegate donne sotto la soglia di povertà, “Collina del sole” con attività nel settore agricolo-artigianale, “Comunità S. Arsenio” che opera nell’ambito agricolo con laboratori didattici e ospitalità.